L’impresa deve le sue origini a un protocollo d’intesa (L.S.U.) stipulato nel 1997 tra (C.S.R.) di Carpi, Ministeri dell’ambiente e del lavoro, Anci, Cispel e Federambiente, interamente sviluppato sulla attività di trattamento ecologico degli elettrodomestici dismessi e conclusosi nel 1999.
Nel gennaio 2000 è nata Tred Carpi srl, impiegando stabilmente i lavoratori impegnati nel progetto ed estendendo la propria attività all’intera gamma dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
Dall’ Agosto 2018 Tred Carpi (diventata s.p.a.) è stata acquisita da Stena Recycling, realtà leader nel mercato italiano del trattamento RAEE e parte del Gruppo Stena Metall con 7 settori di attività e oltre 200 sedi in dieci Paesi.
Tred Carpi recupera RAEE di tutte le tipologie.
I RAEE sono suddivisi convenzionalmente, nei seguenti raggruppamenti:
R1 : Apparecchiature refrigeranti (frigoriferi, congelatori, condizionatori)
R2 : Grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, forni elettrici, ecc.)
R3 : TV e Monitor
R4 : Elettronica di consumo, piccoli elettrodomestici, telefonia, pannelli fotovoltaici, ecc.
R5 : Lampade e Neon
Per ogni tipologia di rifiuto le lavorazioni sono finalizzate all’intercettazione e alla bonifica delle componenti nocive e alla valorizzazione dei materiali riutilizzabili nei processi produttivi.
Apparecchiature refrigeranti: utilizzando un’avanzata tecnologia, si provvede all’ asportazione dal circuito refrigerante dei colorofluorocarburi e degli idrofluorocarburi, sostanze responsabili del cosiddetto buco dell’ozono, allo smontaggio di tutte le componenti in metallo, in plastica, in gomma e in vetro ed alla triturazione, in ambiente controllato, delle carcasse, recuperando i CFC/HCFC/HC utilizzati come espandenti nelle schiume poliuretaniche isolanti.
Apparecchiature elettroniche: per separare le componenti pericolose da quelle riciclabili, si esegue lo smontaggio pezzo per pezzo delle apparecchiature e si provvede al taglio e alla bonifica dei tubi catodici estratti da televisori e monitor, rimuovendo le polveri fluorescenti adese sullo schermo.
Le componenti pericolose sono avviate a smaltimento controllato, mentre i materiali utili vengono destinati a specifico recupero produttivo.