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06-03-2025

CER, ADR e HP nella gestione dei rifiuti pericolosi

Codici CER, ADR e HP nella gestione dei rifiuti pericolosi 🛢️♻️

La corretta gestione dei rifiuti pericolosi è essenziale per la protezione dell’ambiente 🌍 e della salute pubblica 🏥. In questo articolo, esploreremo tre aspetti fondamentali per la classificazione e la gestione dei rifiuti pericolosi ed in particolare vedremo la corrispondenza tra:

  • Codici EER (Elenco Europeo del Rifiuto), anche noti semplicemente come CER. 🏷️
  • ADR (Accordo per il trasporto di merci pericolose su strada). 🚛
  • Caratteristiche di pericolo HP secondo il REGOLAMENTO (UE) N. 1357/2014. 🚨

CER
I codici CER sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in coppie, volte ad identificare un rifiuto, di norma, in base al processo produttivo da cui è originato. Il primo gruppo identifica il capitolo, mentre il secondo usualmente il processo produttivo. I codici CER si dividono in non pericolosi e pericolosi ⚠️, i secondi vengono identificati con un asterisco “*” dopo le ultime cifre (es. 02 01 08*).

ADR
La normativa ADR regola il trasporto delle merci pericolose su strada 🚚, garantendo la sicurezza durante il trasporto di sostanze che potrebbero rappresentare un rischio per la salute e l’ambiente. La classificazione ADR si basa su vari fattori, tra cui la natura chimica del rifiuto e le sue proprietà fisiche.

HP
Le caratteristiche di pericolo HP descrivono le proprietà specifiche che rendono un rifiuto pericoloso. Queste caratteristiche sono determinate in base alla composizione chimica del rifiuto e possono includere proprietà come l’infiammabilità 🔥 (HP3), la tossicità ☠️ (HP6), e altre caratteristiche che rappresentano un rischio significativo.

La pericolosità di un rifiuto è determinata:

  • direttamente da un codice pericoloso assoluto

oppure, nel caso di codici “a specchio”

  • tramite schede di sicurezza 📄
  • analisi di laboratorio 🧪

volte a verificare l’eventuale superamento dei valori soglia individuati dalle Direttive sulla classificazione delle sostanze pericolose.

Esempi di Identificazione e Classificazione 🚦

Caso 1 – con SDS (scheda di sicurezza):

Avendo la necessità di caratterizzare un solvente esausto composto dal 70% di etanolo e dal 30% di 2-propanolo ancora nella confezione originale, potremmo procedere utilizzando solo le informazioni della SDS.

Nel mio caso, il codice più appropriato è il CER 140603* altri solventi e miscele di solventi.
Direttamente nella confezione originale individuiamo il numero ONU: UN 1987.

Prendiamo la scheda di sicurezza del prodotto originale (direttamente dal fornitore o dal produttore del prodotto) e andiamo a individuare le informazioni essenziali per la classificazione ADR, per le indicazioni di pericolo H (Classificazione 1272/2008 (CLP) e, in alcuni casi, per la codifica del rifiuto (molto raramente).

Ma come determinare le HP (da attribuire al rifiuto) dalla scheda di sicurezza?
Nella “sezione 3.2” della scheda di sicurezza vengono indicate le percentuali dei prodotti chimici presenti nel nostro prodotto con i riferimenti delle indicazioni di pericolo H (Classificazione 1272/2008 (CLP)) dei composti presenti.

In questo caso le indicazioni di pericolo H (Classificazione 1272/2008 (CLP)) di riferimento della miscela di etanolo e 2-propanolo sono:

  • Etanolo 70%:

H225 – Liquido e vapori facilmente infiammabili,
H319 – Provoca grave irritazione oculare

  • 2-propanolo 30%:

H225 – Liquido e vapori facilmente infiammabili,
H319 – Provoca grave irritazione oculare,

H336 – Può provocare sonnolenza o vertigini

Conoscendo la concentrazione e le H di riferimento, verifico i limiti normativi ed ottengo la codifica HP
Effettuando verifiche ogni giorno ho creato un foglio di calcolo caratteristiche HP.

Il risultato finale per il mio rifiuto sarà questo:
CER 140603*ADR Classe 3UN 1987HP3, HP4.

Caso 2 – con Rdp (rapporto di prova):

Nel caso avessi un rifiuto con “codice specchio”, il processo è più complesso e richiede un’analisi chimica dettagliata da parte di un laboratorio accreditato.

La ricerca degli inquinanti deve essere pertinente agli agenti che ci si aspetta siano presenti.

Supponiamo di avere, acque di lavaggio prodotta in un’autofficina.
Dovremmo sicuramente far ricercare idrocarburi, solventi, metalli e qualsiasi altro inquinante sia stato utilizzato nel processo di lavaggio.
Un altro aspetto cruciale è conoscere la destinazione ipotetica del rifiuto: depurazione, trattamento chimico-fisico, termodistruzione e/o altro.

In linea generale è buona prassi individuare l’impianto finale e richiedere eventuali parametri da ricercare oltre quelli già individuati come Produttore.

Individuato il Laboratorio accreditato per le Nostre analisi, un Tecnico campionatore preleverà un campione rappresentativo da avviare ad analizzare.
Il “Produttore” (o il Consulente) dovrà comunicare al laboratorio la codifica del rifiuto da indicare nel rapporto di prova e che in base ai risultati delle analisi sarà CER 161001* o il CER 161002.

È importante ricordarsi che il codice è individuato dal Produttore. Nel mio caso alcuni inquinanti hanno superato i limiti di legge ed il laboratorio fornisce un rapporto di prova definitivo indicando ad esempio: CER 161001* con caratteristica di pericolo HP14.

Il risultato finale per il mio rifiuto sarà questo:
CER 161001*ADR Classe 9UN 3082HP14.

Con un’accurata identificazione e classificazione, possiamo garantire una gestione sicura ed efficiente dei rifiuti pericolosi, proteggendo l’ambiente 🌱, la salute pubblica 💉 e risparmiando parecchi soldi 💰.

Se hai dubbi nella classificazione consulta un Consulente Ambientale o chiedi direttamente al tuo Laboratorio Accreditato.

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